Erba cattiva - Cosimo Servodio











Galleria Rosso Fenice
Via San Filippo 43 - Benevento

dal 5 giugno al 1 settembre
2009



di Paolo Vele
Mostra personale per il giovane artista campano Cosimo Servodio che propone negli spazi della galleria Rosso Fenice di Benevento l'installazione dal titolo “erba cattiva”.
L'artista prosegue il suo personalissimo studio sul segno che ora assume caratteri tridimensionali.
La mostra è articolata in due sale.
Nella prima alcuni pannelli trasparenti di plexiglass, graffiati con la sgorbia, verniciati di nero e retroilluminati segnano un punto nel percorso creativo dell'artista.

La sperimentazione e la ricerca sulla xilografia lo portano ora a negare la matrice in quanto tela, a negare i segni in quanto energia e svelarli soltanto in quanto presenza. Sono light box in cui le fasi acceso-spento conferiscono ambivalenza estetica generando forme compiute e sentimenti opposti.
Nella seconda sala lo spazio espositivo è scandito da strutture tridimensionali elementari che ritmano l'ambiente attraverso un'alternanza di pieni e di vuoti.
Gli elementi di cui si serve sono oggetti fabbricati industrialmente, manipolati soltanto in parte dall'artista, ossessionato a non negare l'idea di produzione seriale che garantisce l'assenza di qualsiasi rapporto gerarchico tra le parti.
La grammatica compositiva è quella della ripetizione, sintassi che lega gli elementi senza enfatizzare niente, senza tendere all'idea di un centro in cui la forma svela il suo significato.
La forma qui è una griglia, un multiplo, una quota che si adegua allo spazio.
La visione ripetitiva dello stesso elemento sposta l'attenzione al piano dell'installazione su cui questi oggetti seriali ignoti interagiscono simbioticamente con la parete ospitante.
Questi oggetti opachi, come maniglie, come parassiti, come erba cattiva si duplicano e si ritraggono, si espandono, si riproducono, si moltiplicano e si diffondono nello spazio che viene messo in gioco esso stesso come componente del lavoro artistico.




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lightbox, 100x100x10cm - plexiglas inciso, legno, vernice industriale
erba cattiva, bozzetto
erba cattiva, installazione, dimensioni variabili, legno, vernice

RipArte2 / Spazio-Tempo. Collezioni Studio Oggetto - Collettiva

METRO' SPAZIO D'ARTE


Autori: Arcangelo, Joseph Beuys, Guido Biasi, Fabrizio Breschi, Maurizio Cimino, Claudio Costa, Lucio Del Pezzo, Santolo De Luca, Lella De Lucia, Jim Dine, Marcel Duchamp, Barbara Karwowska, Joseph Kosuth, Tina Lattarulo, Urs Lüthi, Michelangelo Pistoletto, Man Ray, James Rosenquist, Cosimo Servodio, Mariano Sommella, Giulio Turcato e Andy Warhol.

Casagiove (CE) - dal 17 aprile al 13 maggio 2008

Unico appuntamento per un doppio evento. Giovedì 17 aprile alle ore 19,30 allo SpazioArte Metrò “Le Quattro Fontane”, il centro espositivo di Casagiove di via Quartier Vecchio 60, a due passi dalla Reggia di Caserta, presentazione della cartella di grafiche e fotografie “RipArte2” e inaugurazione della seconda mostra “Spazio-Tempo. Collezioni Studio Oggetto”, in collaborazione con la Nuova Associazione Casertana Arti Visive.Seguendo l’esempio della prima pubblicazione, sei sono le opere contenute anche nella cartella “RipArte2”, edita dallo Studio Oggetto Caserta / Milano. Della preziosa edizione fanno parte una grafica di Giuseppe Chiari del 1988 e i multipli, realizzati nel corso di quest’anno, di Maurizio Cimino, Barbara Karwowska, Alessandro Manna, Battista Marello e Alì Nassereddine. I testi introduttivi sono di Enzo Battarra, Angelo De Falco e Luigi Fusco.Scrive Battarra: “Il tempo lo dà Giuseppe Chiari, con il suo spartito. Il tempo è il ritmo, ma è anche il passaggio di lune intercorso da quel lontano 1988, l’anno in cui il compianto artista fiorentino realizzava per lo Studio Oggetto di Massimo De Simone la prima grafica contenuta in questa cartella.Formidabili quegli anni Ottanta, aperti dalla Transavanguardia e chiusi dal Neoconcettuale. In un decennio la massima affermazione della pittura e la sua stessa negazione. Anni di contraddizioni e di massimi splendori, di grandi mostre e di crescente proselitismo. Proprio in quegli anni lo Studio Oggetto, transitato da Caserta a Milano, coglieva i massimi risultati possibili, affermandosi a livello internazionale”.In contemporanea con la presentazione della cartella si inaugurerà la mostra “Spazio-Tempo. Collezioni Studio Oggetto”, che propone opere di protagonisti dell’arte contemporanea, di cui lo Studio Oggetto si è occupato, e di artisti che hanno collaborato attivamente con Massimo De Simone: Arcangelo, Joseph Beuys, Guido Biasi, Fabrizio Breschi, Maurizio Cimino, Claudio Costa, Lucio Del Pezzo, Santolo De Luca, Lella De Lucia, Jim Dine, Marcel Duchamp, Barbara Karwowska, Joseph Kosuth, Tina Lattarulo, Urs Lüthi, Michelangelo Pistoletto, Man Ray, James Rosenquist, Cosimo Servodio, Mariano Sommella, Giulio Turcato e Andy Warhol.

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senza titolo 2007 - 20x100x5 cm - xilografia, legno, carta, vernice

Il filo di Arianna




















Pescatore Architettura e Design

autori: Mario Ciaramella, Alessia Cocca, teresa dell’aversana, felice grimaldi, Italo Mustone, Daniela Politelli, Cosimo Servodio, Angelo Volpe, Salvatore Zacchino

Benevento - dal 14 dicembre 2007 al 30 gennaio 2008

Siamo veramente in un labirinto in cui è difficile trovare la via d’uscita?
L’economia, la politica, l’ambiente, la cultura, insomma la vita è un labirinto in cui si celebra sempre lo stesso rito sotto forme diverse, ma secondo una logica perversa che mortifica le aspettative, le intelligenze, la creatività.Il mercato dell’arte contemporanea è un mercato che condiziona, impone e propone spazi "banali”. Contenitori in gran parte di bruttezze spaventose, di linguaggi omologati, che non aiutano a comprendersi e a dialogare ma solo ad uniformarsi. Avere successo a tutti i costi, anche senza averne le qualità, sgomitare per imporsi. È la fabbrica del falso, del banale, dove si ripetono sempre le stesse parole, messe lì per dire ciò che non dicono. E così si costruiscono artisti che non sono artisti e si abbelliscono i loro inesistenti “prodotti”.Bisogna trovare il filo di arianna che ci porterà fuori dal labirinto per approdare nei luoghi del quotidiano, luoghi di vita e di creatività, luoghi di dialogo e di confronto, per essere protagonisti di una politica culturale nuova, in netta, radicale e convinta discontinuità con una politica riduttiva, che considera gli interventi artistici solo occasionali e in funzione di disegni politici ed economici che impongono, banalizzano ed emarginano.


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xilografia a dimensioni variabili

Segni - Collettiva


Cenacolo Felice Casorati

Torino - dal 21 dicembre 2006 al 12 gennaio 2007


Autori: Silvia Abbiezzi, Fabio Adani, Paola Adornato, Sergio Aiello, Claudia Amadesi, Sonia Andreani, Lidia Ariengena, G Ariu, Gaetano Aucello, Maurizio Aucello, Michele Augeri, Giorgio Auneddu Mossa, Stefano Babboni, Roberta Baldaro, Sergio Baldassini, Alessandra Baldoni, Colette Baraldi, Franca Battistella, Alessandro Beluardo, Daniela Benedetti (1979), Leonardo Bettoli, Maria Chiara Bianchi, Margherita Bignamini, Roberta Billè, Orietta Boatto, Isabella Bona, Fulvio Bortolozzo, Daniela Bozzetto, Silvano Bruscella, Simone Bubbico, Danilo Busia, Paolo Buzzi, Irene Cabiati, Loredana Caciuccolo, Enzo Calibè, Silvia Camporesi, Maria Grazia Canale, Giustino Caposciutti, Sabrina Carletti, Fabio Cascardi, Jeanette Castioni, Loredana Catania, Fabrizio Cena, Cristina Cherchi, Armanda Chiarucci, Eleonora Chiesa, Bahar Chirali, Daniel Clement, Alessia Cocca, Salvatore Cocca, Silvia Colombo, Stefania Conrotto, Roberta Conti, Massimiliano Costa, Alice Costamagna, Elena Costin, Stefania Cristofanelli, Andrea D'Ascanio, Paola Danesi, Delfina De Pietro, Silvia Della Dea, Annamaria Di Giacomo, Jacopo Dimastrogiovanni, Rossella Dimichina, Enza Domina, Giuseppe Donnici, Giulio Fabbri, Elvira Falcone, Massimo Falsaci, Matteo Farolfi, Rossella Fava, Alessandro Feliziani, Tamara Ferioli, Irma Ramon Ferrandis, Aldo Ferrari, Massimo Festi, Silvia Finetti, Semira Forte, Claudia Francesia, Andrea Francolino, Fabrizio Frassa, Maria Rosa Frigieri, Marta Galla, Sara Garagnani, Titti Garelli, Ernestina Gatti, Gianfranco Gavitelli, Chiara Gerosa, Enrico Gheduzzi, Isabella Gho, Elena Giacottino, Sonia Giambrone, Sara Giosa, Carlo Giuliano, Mario Gramaglia, Daniele Grappoli, Ezio Gribaudo, Costabile Guariglia, Fabiana Guerrini, Andrea Guerzoni, Matthias Henke Anno, Rivkah Hetherington, Claudio Irmi, Carlo Ivaldi, Dario Lanzardo, Dario Lanzetta, Anna Largaiolli, Erika Latini, Sofia Laudadio, Giovanni Liberatore, Claudia Lorenzetti, Erika Luciano, Tiziana Luppino, Nicolas Macello, Paolo Mainini, Romina Mandrile, Pasquale Manella, Andrea Margheriti, Calogero Marrali, Plinio Martelli, Alessandro Masia, Alberto Masoero, Malena Mazza, Roberto Messina, Fabio Minelli, Marco Minotti, Eva Giulia Modica, Mauro Moriconi, Roberto Morone, Patrizia Morone, Franco Murgia, Domenico Musci, Pasquale Napolitano, Elisabetta Nasuti, Marzia Neggia, Elisa Nepote, Pierino Nervo, Antonio Oggiano, Sunghe Oh, Katia Orgiana, Francesco Ozzola, Michela Pachner, Federico Pacini, Dino Paiano, Carlo Paleari, Chiara Panero, Simona Panetta, Moreno Panozzo, Roberto Paparelli.

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cubo 2007 40x40x40cm - legno inciso, vernice




Carta bianca - Collettiva


Galleria Nuvole Arte Contemporanea

Montesarchio (BN) -
dal 17 dicembre 2005 al 31 gennaio 2006

Autori: Perino & Vele, Bo130, Robert Carroll, Jessica Carroll, Mario Ciaramella, Teresa Dell'Aversana, Pietro Finelli, Paolo Grassino, Luigi Mainolfi, Microbo, Aldo Mondino, Sabrina Muzi, Stefano Pasquini, Lucio Perone, Peppe Perone, Franco Rasma, Giovanni Rizzoli, Antonello Scotti, Cosimo Servodio, Nicola Toffolini, Angelo Volpe

Con Carta Bianca si intende indagare l’approccio che artisti appartenenti a generazioni, contesti geografici, culturali e storico artistici diversi - ai quali corrispondono motivazioni e modus operandi differenti (video, fotografia, performance, scultura, pittura, street art) - hanno nei confronti del disegno e sul diverso significato che viene ad esso attribuito. La collettiva, che presenterà accanto ad opere di artisti affermati anche il lavoro di giovani meno conosciuti, propone un confronto sul rapporto personale che l’artista contemporaneo instaura con il disegno, in quanto fondamentale strumento di immediatezza espressiva e di ricerca. Si intende analizzare l’aspetto più propriamente intimista, empatico e liberatorio dell’atto creativo, per mezzo di disegni su carta di piccole dimensioni (formato A4) realizzati con gli strumenti e le tecniche tradizionali. Non solo disegno progettuale, pure presente in mostra, ma anche e soprattutto disegno di ricerca in cui si intravedono possibilità e alternative che non sempre confluiscono nell’opera maggiore.Dal titolo della mostra, “Carta Bianca”, si evince che gli artisti hanno elaborato le opere, alcune appositamente create per l’occasione, liberi da qualsiasi vincolo tematico. L’obiettivo è verificare attraverso i disegni prodotti i risultati, semplici o complessi, cui sono giunti gli artisti invitati in funzione di una attenta, quanto attuale, riflessione sul presente. È altresí un’occasione di incontro e di confronto per personalità molto diverse tra loro attraverso il lavoro appunto sia di pittori, sia di scultori, sia di artisti che operano indistintamente con la fotografia, il video, il digitale, la grafica, il comportamento. Dalle ricerche in cui più scoperto è il ricorso alla figura e alla figurazione, alle immagini di vitalità organicistica e naturale, dai segni evocativi di metafore esistenziali alle proposte non-figurative, per giungere ai disegni di natura progettuale.Più di una generazione in campo per documentare la complessità di tendenze e l’effettiva dialettica che caratterizzano la ricerca artistica nazionale di questi ultimi anni.
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intrusione 29.7x21cm - china su carta

Start - Cosimo Servodio






















Galleria Nuvole Arte Contemporanea
Montesarchio (BN) -
dal 20 maggio al 30 giugno 2005


Scrive Massimo Bignardi :

Nel lavoro e possibile scorgere l’attenzione che Servodio riserva al segno, inteso ora come sostanza di una materia plasmata da gradienti di luminosità, da chiaroscuri, insomma indagato come elemento primario del suo personalissimo linguaggio, ora soprattutto negli ultimi lavori come traccia che ci guida nella tessitura, nella trama di un racconto, dove l’interferenza del colore è a vantaggio di un dettato animato dall’emozione.
Servodio insiste su dettati astratti, privi di richiami figurali, di possibili rimandi analogici, i suoi impianti sono scanditi da un rigore compositivo, ove il segno è attentamente studiato nel suo rapporto con il fondo che l’accoglie e lo dimensiona.
Per far ciò ricorre ad una tecnica che intreccia tradizione - in primo luogo l’ ìntaglio su legno, ossia la xilografia tipica della cultura europea con le novità guardate dal ricco patrimonio dell’arte contemporanea, arrivando a compiere un’ operazione concettuale esponendo la matrice xilografica come opera unica.
Cosimo Servodio è nato a Benevento nel 1982, vive e lavora a Rotondi (AV).


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gravità 95x200x5cm - legno inciso, vernice acrilica
tensione 100x100x5cm - legno inciso, vernice acrilica
mare-moto 200x400x10cm - legno inciso, vernice acrilica

Da Zero - xilografie di Cosimo Servodio

Accademia delle Belle Arti
Napoli - dal 10 al 21 febbraio 2004

di Ignazio Gadaleta

La storica Accademia di Belle Arti di Napoli è in felice attività di promozione culturale oltre che essere sede prestigiosa dell’alta formazione artistica. Lo dimostrano varie iniziative di indubbio interesse tendenti a porre l’attenzione sulle potenzialità creative dei giovani artisti della realtà partenopea. Nuove presenze rilanciano l’interesse per la xilografia come particolare forma di espressione artistica.

La xilografia è una tecnica di “incisione in rilievo”. La parola xilografia deriva dal greco xylon (legno) e indica appunto l’incisione realizzata su una matrice in legno. Nella stampa (come ben ci indica Guido Strazza) risultano solo le zone e i segni lasciati in rilievo nella matrice che, inchiostrata con rullo esclusivamente in superficie, li trasferirà alla carta con pressione a mano o con torchi (preferibilmente) a pressione verticale. É il tipo di incisione più antica e più moderna ad un tempo. Grandi artisti di oggi come Anselm Kiefer e Mimmo Paladino usano questa particolare tecnica in modo magistrale con esiti di rilevante potenza espressiva.

Cosimo Servodio, attraverso la peculiare pratica creativa dell’incisione xilografica, lavora alla costruzione di un proprio codice espressivo in bilico fra emozioni dei sensi e controllo del pensiero. Con le sgorbie scava nelle matrici una miriade di segni sottili e acuminati. Con questi bianchi spilli luminosi punge la nera densità dell’inchiostro da stampa pur preservando le partizioni spaziali. I segni si addensano entro i confini virtuali di un disegno che “a risparmio” fa emergere (o sprofondare) con decisione netta le oscure evidenze quadrangolari. Freddi vortici magnetici si direzionano verso poli di attrazione di potenze compresse e quindi non ancora del tutto espresse. Questi flussi direzionali sono vettori trasmittenti corto circuiti psichici che dinamizzano i campi d’azione, in contrasto con le nere figure ortogonali solo in apparenza rassicuranti. Si realizza un’ambiguità della percezione visiva nei rapporti reciproci delle due entità. Le nette figure nere emergono dal fondo magmatico o alternativamente sprofondano, divenendo vuoti assoluti, come sfondo di contenuti fenomeni cosmici. Cosimo Servodio carica il proprio immaginario assumendo le logiche di conduzione di energie elettriche, lungo circuiti neuronali, nell’accensione di sistemi stellari. Queste opere testimoniano una vocazione mentre con volontà e disciplina condensano le alte tensioni in atto nell’aspirazione all’arte.
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tempesta xilografia su mdf